
Non è magia, è vita! Lasciati contagiare dalla vita e “condiridi”. Non potrai fare a meno di farlo dopo aver ascoltato Andrea Paris.
“Se segui la tua passione, puoi fare degli errori di valutazione, ma non puoi sbagliare”. Andrea Paris ha incontrato la passione della sua vita a soli sei anni. È passato del tempo, quella passione è diventata il suo mestiere e, anche se è lui il mago, è la magia che vede negli occhi dei suoi spettatori a rendere speciale ogni giorno.
Qualcuno a sei anni si innamora perdutamente per la prima volta, qualcun altro sogna di fare
l’astronauta o il calciatore, Andrea Paris a sei anni ha scoperto la meraviglia ed è stato rapito dalla
magia. A dodici anni viene colpito da una malattia inguaribile, una malattia che si chiama Vita, e da
allora Paris, ha deciso che non sarebbe più guarito.
Andrea Paris è il “PrestigiAttore”, suona meglio di mago, illusionista, prestigiatore, mentalista, comico
e attore, giusto? Nasce a Foligno nel 1980 e a diciassette anni si esibisce già come mago, ma non disdegna lo studio della recitazione parallelamente a quello della magia. In breve tempo conquista 20 premi nazionali come miglior attore caratterista ed altri come attore protagonista. La sua verve attoriale trova progressivamente spazio adeguato nei suoi spettacoli di magia, fino a quando Paris dà vita al
“PRESTIGIATTORE”: un mago che regala perle di teatro e meraviglia durante le sue esibizioni. Nel 2016 un suo video insieme alla figlia, che li riprende mentre per gioco recitano “Il Lonfo” di Fosco Maraini, diventa virale. Nel 2019 partecipa a ITALIA’S GOT TALENT, consolidando la sua notorietà. Nel corso degli anni si è esibito in importanti teatri in Italia e nel mondo, e ha preso parte alle ultime tre edizioni del CFN (Celebrity Fight Night Italy) organizzato dalla ABF, a cui partecipano tantissime celebrità di Hollywood e del mondo dello spettacolo. La sua carica trascinante ha reso speciale la sua partecipazione alla diretta di Evolution Forum Day Live, in cui ha duettato con Gianluca Spadoni, raccontando, con la sua cifra inconfondibile, la sua esperienza e la sua quotidianità sopra e davanti al palcoscenico.
“In questo periodo abbiamo compreso la differenza tra incontrare le persone e instaurare con loro delle
relazioni vere. Uno dei compiti che abbiamo nella vita è andare in profondità”. Lo ascoltiamo
nell’introduzione alla diretta fatta da Gianluca Spadoni, un compito che è alla base dello spirito di Evolution Forum Day e che più volte ci ha permesso di incontrare e rincontrare persone speciali come Andrea Paris.
Gianluca Spadoni “Puoi considerarti fortunato perché fai quello che ti piace per vivere. Come si scopre
quello per cui si è nati?”
“Per fortuna o purtroppo, ho iniziato ad avvicinarmi alla magia e al teatro a soli sei anni, ero piccolissimo. Quella per la magia è stata passione da subito. All’inizio ti prende perché la vedi, guardi la magia che accade davanti ai tuoi occhi, ed è la meraviglia! Quando poi fai il mago, quello stupore lo perdi. Per fare il mago devi essere talmente altruista da rinunciare alla tua meraviglia, al tuo stupore per darlo agli altri, per vedere quella meraviglia che tu hai perso negli altri. Mi spiego, lo stupore lo perdi perché il mago non vede la ragazza che sparisce, tu si. È un discorso complesso, che a sei anni non capisci. A quell’età mi piaceva già cimentarmi con la magia, ma ancora di più vederla fatta dai grandi maghi. Inizialmente studi magia perché guardi gli altri, poi più ne diventi padrone, più inizia a piacerti anche farla, fino a quando vivi per vedere la meraviglia degli altri. Io ho iniziato a capire questa cosa intorno ai dodici anni, quando ho visto un Padre Salesiano fare dei giochi di prestigio. Poco tempo prima avevo perso un amico mio coetaneo, e questo episodio mi ha fatto capire che avevo una malattia, una malattia inguaribile, che porta a morte certa, una malattia che si chiama VITA. Tutti noi siamo malati sin da quando veniamo al mondo e ne ero già
consapevole quando a ventinove anni sono stato investito da un Suv, e anche quando sono caduto con
parapendio, ne sono consapevole ogni volta che entro in un ospedale. In questo periodo soffro, perché
vedo tanta gente bloccata, ma sono anche felice perché sembra che tutti insieme, ci siamo resi conto che si può morire molto facilmente. E così si ha voglia di ripartire, di reagire, cogliamo il lato positivo della cosa: tutti hanno una carica in più. Adesso dobbiamo vivere con nuove regole, con una consapevolezza diversa, ma dobbiamo vivere il doppio, perché il tempo non ce lo regala nessuno”.
“Quando la meraviglia dei sei anni, diventa un lavoro?”
“In Italia, forse all’estero le cose sono differenti, è difficile fare l’artista. Cerco di spiegarmi, ho un caro
amico che sognava di fare il muratore, voleva seguire le orme del nonno, ed è realizzato, il suo lavoro è
riconosciuto, fa il muratore, tutti riconoscono il suo ruolo. Quando io dico faccio l’artista, il più delle volte la prima reazione che ricevo è … va bene ma di lavoro vero cosa fai? Quindi, a differenza di altre passioni che diventano lavoro, per l’artista il passaggio è doppiamente difficile. Negli altri casi sei sostenuto e riconosciuto, anche dalla società, nel tuo ruolo. Per l’artista non sempre è così scontato. Ma proviamo a pensare come sarebbe stata la quarantena senza artisti, senza libri da leggere, film da vedere, musica da ascoltare, senza arte e senza cultura. Qualche volta io stesso ho ancora dei dubbi sul fatto che faccio veramente l’artista per vivere. Quando ero ragazzino facevo il cameriere, poi mi sono accorto che le mie mance erano più consistenti rispetto a quelle dei miei colleghi, perché io intrattenevo gli ospiti con giochetti di prestigio. Il palcoscenico è bello, ma i giochi di contatto, a tu per tu con le persone non hanno pari. Così ho chiesto al gestore del locale di smettere di fare il cameriere e di fare solo intrattenimento, non avrei chiesto nulla, mi sarei tenuto le mance degli ospiti. Da li ho iniziato a fare le serate nei locali, poi continui a studiare, arrivano i primi spettacoli, la TV, poi arrivano i contratti veri e allora capisci che quello che stai facendo è diventato un lavoro”.
“Quando una persona ha un talento deve coltivarlo e avere la capacità di difenderlo. Ci sono stati
momenti in cui hai detto mollo tutto?”
“Direi di no. Ho fatto molti lavori, non devi lasciare nessuna occasione nella vita, fino a quando non ti da
fastidio, fino a quando non va in contrasto con i tuoi piani e le tue aspirazioni. Mi sono mosso sempre per passi, cercando l’equilibrio, per esempio tra la necessità di lavorare e quella di continuare a studiare nuovi trucchi. Tagliare di netto, togliere dalla tua vita la tua passione è sbagliato. Si vive una volta sola e non alimentare quello per cui sei nato, secondo me è un delitto. Ti hanno fatto un dono, non puoi non usarlo, metterlo a frutto. Non sono un credente fervente, ma credo che ci sia un qualcosa di là…e il giorno che ci arriverò, non potrò dire ecco la mia vita la restituisco, perché la mia vita l’avrò finita, rovinata, usata tutta.
Sono certo che allora si complimenteranno con me, per il mio impegno. Portare la vita al limite, il limite
giusto ovvio, alimentare le tue passioni, forse ti porta a fare errori di valutazione, ma se stai seguendo la
tua passione non puoi sbagliare, sei nel giusto”.
“Prima di lasciarci potesti spiegarci in poche parole la filosofia del Condiridere?”
“È semplice, lo dice il nome stesso Condividi il Sorriso, Condividi il Ridere. Nella nostra epoca, condividiamo tutto, vedi quello che accade sui social, ma condividiamo pochi sorrisi. Se condividi sorrisi hai già portato a termini almeno l’80% del tuo compito nella vita. Condividere un sorriso è il regolo più grande che puoi
fare”.
E di sorrisi durante la diretta Andrea Paris ne ha regalati innumerevoli. Per non perderne nemmeno uno e per sentire l’impagabile sensazione che solo la meraviglia sa regalare, guarda o riguarda l’intervista
integrale qui sotto.
In chiusura dell’incontro on line di Evolution Forum Day Live, Gianluca Spadoni, nel salutare Paris ha
auspicato di poterlo incontrare quanto prima di persona, e lui ha risposto con un profetico “Manca poco al momento in cui ci vedremo dal vivo…” Adesso sappiamo esattamente quanto manca, anzi potete già
segnarlo in agenda, perché il 28 novembre prossimo Andrea Paris sarà sul palcoscenico di Evolution Forum Day, e sarà allora che potremo cogliere il suo invito “[…] Aprite l’anima al bello che vedete…”, impossibile perdere un appuntamento così.
https://www.facebook.com/spadoni.gianluca/videos/245812933454764/
Andrea Paris vi aspetta alla 23° edizione di Evolution Forum Day!